All you've got to do is decide to go and the hardest part is over
ATTENZIONE ⚠️
Pasticcere in libera uscita!!!
Giro a Ciambella Rovetta Rovetta 🍩
600 Km in 4 giorni con solo 10 Hors Categorie 🚵
Le strade del Giro d'Italia hanno conosciuto il Fornaio volante. Vasco Bergamaschi.
Un passato da garzone panettiere, per poi diventare il gregario fedelissimo della locomotiva umana, Learco Guerra.
Il Fornaio volante si prese alla grandissima il Giro d'Italia 1935, pagnotte a tutti.
Noi di Le Tour de Force al pane preferiamo i dolci.
Niente tabelline d'alimentazione, andiamo avanti a cannoli e torte sinfonia.
Per questo abbiamo il nostro pasticcere personale.
Altro che fornaio volante,
Il #PASTICCEREVOLANTE
In astinenza da sacca da Settembre, quando aveva cavalcato la alpi francesi per il ritorno in Europa della Dea Atalanta.
Non ce la faceva più.
Gli giravano troppo le palle.
Di Mozart.
E allora Alessandro, ha fatto straordinari e notti per un mese pur di ritagliarsi 4 giorni di fatica, sudore e libertà.
Così oggi è ripartito, da casa, alla volta delle Alpi svizzere.
In SOLITARIA, lui e 15 kg di cavallo, al galoppo.
Rovetta-Rovetta, passando da MORTIROLO, STELVIO, FOSCAGNO, FORCOLA, BERNINA, ALBULAPASS, JULIERPASS, SPLUGA, SAN MARCO e PASSO DI ZAMBLA.
Insomma il nostro logo, carta carbone sull'altimetria del viaggio Torino-Barcellona, vale anche stavolta.
Perché un pasticcere volante in pianura si annoia.
Prima tappa, Rovetta-Bormio, proprio come la tappa del Giro 2017, epica per 3 motivi:
Il Mortirolo di Michele Scarponi, la dedica dello Squalo al traguardo e lo spogliarello urgente della maglia rosa Dumoulin.
ATTENZIONE⚠️, pasticcere volante in libera uscita.
E noi ovviamente lo seguiremo questi 4 giorni, approfittandone per ricordare le grandi imprese del passato.
Seguitelo con noi!
#AVOI #ILPASTICCEREVOLANTE
P.s. (Paolo Savoldelli): Mi raccomando Pasticcere, stavolta lascia i bignè a casa, ricordati di Tom.
Trovate tutti gli scatti di parole (e di follia) del blog Ciclismo Romantico sul sito Le Tour de Force (link in bio)
Oltre al racconto dei nostri viaggi in bicicletta, #LaGrandBourle, #soprannomidueruotee molto altro.
(Work in progress, ci tocca anche lavorare 😂)
#LETOURDEFORCE #CICLISMOROMANTICO
Pasticcere in libera uscita!!!
Giro a Ciambella Rovetta Rovetta 🍩
600 Km in 4 giorni con solo 10 Hors Categorie 🚵
Le strade del Giro d'Italia hanno conosciuto il Fornaio volante. Vasco Bergamaschi.
Un passato da garzone panettiere, per poi diventare il gregario fedelissimo della locomotiva umana, Learco Guerra.
Il Fornaio volante si prese alla grandissima il Giro d'Italia 1935, pagnotte a tutti.
Noi di Le Tour de Force al pane preferiamo i dolci.
Niente tabelline d'alimentazione, andiamo avanti a cannoli e torte sinfonia.
Per questo abbiamo il nostro pasticcere personale.
Altro che fornaio volante,
Il #PASTICCEREVOLANTE
In astinenza da sacca da Settembre, quando aveva cavalcato la alpi francesi per il ritorno in Europa della Dea Atalanta.
Non ce la faceva più.
Gli giravano troppo le palle.
Di Mozart.
E allora Alessandro, ha fatto straordinari e notti per un mese pur di ritagliarsi 4 giorni di fatica, sudore e libertà.
Così oggi è ripartito, da casa, alla volta delle Alpi svizzere.
In SOLITARIA, lui e 15 kg di cavallo, al galoppo.
Rovetta-Rovetta, passando da MORTIROLO, STELVIO, FOSCAGNO, FORCOLA, BERNINA, ALBULAPASS, JULIERPASS, SPLUGA, SAN MARCO e PASSO DI ZAMBLA.
Insomma il nostro logo, carta carbone sull'altimetria del viaggio Torino-Barcellona, vale anche stavolta.
Perché un pasticcere volante in pianura si annoia.
Prima tappa, Rovetta-Bormio, proprio come la tappa del Giro 2017, epica per 3 motivi:
Il Mortirolo di Michele Scarponi, la dedica dello Squalo al traguardo e lo spogliarello urgente della maglia rosa Dumoulin.
ATTENZIONE⚠️, pasticcere volante in libera uscita.
E noi ovviamente lo seguiremo questi 4 giorni, approfittandone per ricordare le grandi imprese del passato.
Seguitelo con noi!
#AVOI #ILPASTICCEREVOLANTE
P.s. (Paolo Savoldelli): Mi raccomando Pasticcere, stavolta lascia i bignè a casa, ricordati di Tom.
Trovate tutti gli scatti di parole (e di follia) del blog Ciclismo Romantico sul sito Le Tour de Force (link in bio)
Oltre al racconto dei nostri viaggi in bicicletta, #LaGrandBourle, #soprannomidueruotee molto altro.
(Work in progress, ci tocca anche lavorare 😂)
#LETOURDEFORCE #CICLISMOROMANTICO
OCCHIO A QUEI DUE
Rovetta-Bormio (Mortirolo & Stelvio)
Nella foto chiara crisi mistica dopo i
175,8 km con 3662 mt ⬆️
Ore 8, Partenza con calma, bisogna partire ben riposati dopo un mese di turni di notte e dopo le birre del Sabato sera.
Fa già caldo, ma la prima picchiata sul Lago d'Iseo è perfetta per prendere il giusto slancio verso la Val Camonica.
Si pedala sullo stradone camuno, dove ieri Elia Viviani ha conquistato un tricolore favoloso.
Per fortuna non c'è Elia a fare il passo, ma centinaia di amatori.
Si può scegliere il passo adeguato.
Con la testa già lassù.
Occhio a quei due.
E non parliamo di Ezio Greggio e Enzo Iacchetti.
Parliamo di MORTIROLO&STELVIO.
Appena superato Breno, cambia l'atmosfera, non c'è più nessuno.
Oppure vado troppo forte (sarà sicuramente la prima opzione=).
La distrazione dei Campionati Italiani per paratleti (CHAPEAU), che fa pure sbagliare strada, alle spalle.
Piccola salitella aggiunta al percorso. Tutto fa gamba.
Il falsopiano fino a Edolo vale già 80 km a referto, ma quei due ancora da affrontare.
Il primo è il MORTIROLO da MONNO.
Orario perfetto, a mezzogiorno in punto, comincia la salita.
Per fortuna c'è un po' di bosco, quello dove qualche anno fa un camion uscì di strada e perse il suo carico prezioso di prosciutti.
Dai una bella occhiata Ale, magari trovi il pranzo!!
Da Monno non è il versante più duro, ma è comunque il primo affrontato dal Giro d'Italia, nel 1990.
Vinse il Venezuelano Leonardo Sierra.
Di lui il nostro Alessandro ha la garra e il fisico sudamericani.
Di certo non i capelli, fluenti e chiusi in una fascia anni 70.
Speriamo non abbia anche le sue stesse "doti" da discesista.
In quella discesa inedita, Leo cadde due volte (MESSI male).
Il nostro Ale no, lui viene dal Paese di Savoldelli.
Però viene superato da un altro Ale, dal fisico alto, magro e la mantellina color Mediolanum.
Tutto intorno a te, risuona BALLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN
Cambiata banca al volo, da Mazzo inizia l'ascesa costante nella larghissima valle a U della Valtellina.
A Bormio, il richiamo dell'ostello è incessante.
Aleee, Aleee, Aleee.
Da una finestrella di legno, c'è pure il richiamo di 8 kili di fontina.
Aleee, Alee, Alee.
Ma il richiamo della salita più imperiale del ciclismo, non può che essere più forte.
Pizzoccheri e canederli possono aspettare.
Sacca abbandonata in ostello, in piedi sui pedali.
Quando si gratta il fondo, ma il fondo sono 22 km.
Grattano anche un'infinità di moto che piegano i 42 tornanti.
Unica nota stonata di oggi, il MOTORADUNO 😅
Forse però aumenta la voglia di arrivare, ai 2758 metri di STORIA.
Quella del Giro 1953 (anche se da Prato).
Nonostante Alessandro abbia passato un sabato sera da Hugo Koblet, la sua ascesa è da Fausto Coppi.
Stasera speriamo non incappi in qualche Russo in villeggiatura, altrimenti domani il Foscagno, primo passo in programma potrebbe già essere l'ultimo.
Con Forcola di Livigno, Bernina e Albulapass, ad attendere invani il loro appuntamento con...
IL #PASTICCEREVOLANTE 🍩💪🚵
Rovetta-Bormio (Mortirolo & Stelvio)
Nella foto chiara crisi mistica dopo i
175,8 km con 3662 mt ⬆️
Ore 8, Partenza con calma, bisogna partire ben riposati dopo un mese di turni di notte e dopo le birre del Sabato sera.
Fa già caldo, ma la prima picchiata sul Lago d'Iseo è perfetta per prendere il giusto slancio verso la Val Camonica.
Si pedala sullo stradone camuno, dove ieri Elia Viviani ha conquistato un tricolore favoloso.
Per fortuna non c'è Elia a fare il passo, ma centinaia di amatori.
Si può scegliere il passo adeguato.
Con la testa già lassù.
Occhio a quei due.
E non parliamo di Ezio Greggio e Enzo Iacchetti.
Parliamo di MORTIROLO&STELVIO.
Appena superato Breno, cambia l'atmosfera, non c'è più nessuno.
Oppure vado troppo forte (sarà sicuramente la prima opzione=).
La distrazione dei Campionati Italiani per paratleti (CHAPEAU), che fa pure sbagliare strada, alle spalle.
Piccola salitella aggiunta al percorso. Tutto fa gamba.
Il falsopiano fino a Edolo vale già 80 km a referto, ma quei due ancora da affrontare.
Il primo è il MORTIROLO da MONNO.
Orario perfetto, a mezzogiorno in punto, comincia la salita.
Per fortuna c'è un po' di bosco, quello dove qualche anno fa un camion uscì di strada e perse il suo carico prezioso di prosciutti.
Dai una bella occhiata Ale, magari trovi il pranzo!!
Da Monno non è il versante più duro, ma è comunque il primo affrontato dal Giro d'Italia, nel 1990.
Vinse il Venezuelano Leonardo Sierra.
Di lui il nostro Alessandro ha la garra e il fisico sudamericani.
Di certo non i capelli, fluenti e chiusi in una fascia anni 70.
Speriamo non abbia anche le sue stesse "doti" da discesista.
In quella discesa inedita, Leo cadde due volte (MESSI male).
Il nostro Ale no, lui viene dal Paese di Savoldelli.
Però viene superato da un altro Ale, dal fisico alto, magro e la mantellina color Mediolanum.
Tutto intorno a te, risuona BALLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN
Cambiata banca al volo, da Mazzo inizia l'ascesa costante nella larghissima valle a U della Valtellina.
A Bormio, il richiamo dell'ostello è incessante.
Aleee, Aleee, Aleee.
Da una finestrella di legno, c'è pure il richiamo di 8 kili di fontina.
Aleee, Alee, Alee.
Ma il richiamo della salita più imperiale del ciclismo, non può che essere più forte.
Pizzoccheri e canederli possono aspettare.
Sacca abbandonata in ostello, in piedi sui pedali.
Quando si gratta il fondo, ma il fondo sono 22 km.
Grattano anche un'infinità di moto che piegano i 42 tornanti.
Unica nota stonata di oggi, il MOTORADUNO 😅
Forse però aumenta la voglia di arrivare, ai 2758 metri di STORIA.
Quella del Giro 1953 (anche se da Prato).
Nonostante Alessandro abbia passato un sabato sera da Hugo Koblet, la sua ascesa è da Fausto Coppi.
Stasera speriamo non incappi in qualche Russo in villeggiatura, altrimenti domani il Foscagno, primo passo in programma potrebbe già essere l'ultimo.
Con Forcola di Livigno, Bernina e Albulapass, ad attendere invani il loro appuntamento con...
IL #PASTICCEREVOLANTE 🍩💪🚵
TAPPA II:
BORMIO - TIEFENCASTEL
(FOSCAGNO, EIRA, FORCOLA, BERNINA, JULIERPASS)
130 km 2617 ⬆️
BIKE MORE, WORRY LESS
"Mi sono appena mangiato un etto e mezzo di pasta funghi e salsiccia e ora vado per la torta+seconda birra ahahah"
Scottanti le dichiarazioni del nostro Alessandro alla vigilia dell'ennesimo tappone.
Qualcuno lo accusa che farà la fine di Andy Schleck alla Vuelta del 2010, quella vinta dallo Squalo dello Stretto.
E invece il #PASTICCEREVOLANTE non avrà forse la gamba o il fiato dello scalatore Lussemburghese, ma di certo ha più resistenza ad alcool e kili di cibo "vegano".
Così la sua avventura, breve ma intensissima, continua, imperterrita.
La sveglia alle 7 nella bellissima cittadina di Bormio é all'insegna della continuità.
Colazione superabbondante all'ostello alpino di legno vestito.
Un cartello "Bike more, Worry less" mette Ale di buonissimo umore.
Nonostante le fatiche di ieri e la partenza di oggi.
Subito in salita. All'insegna della continuità, appunto.
Alessandro in versione cobtrabbandiere, el Cimin, direbbe un certo Davide.
Passo del Foscagno, Forcola di Livigno e Passo del Bernina.
Senza pensare nemmeno un secondo a saltare sul trenino rosso dei desideri.
Anche perché quello all'incontrario va.
Poi magari tocca pure risalire il lunghissimo, ma suggestivo, passo appena conquistato.
Non ci pensa nemmeno.
Soprattutto ora che il vento, contrario tutta mattina, finalmente lo premia spazzando via le nuvole.
E allora si prosegue verso Nord.
Già tre passi nelle gambe (in realtà 4 se si conta anche l'Eira), ma il quattro vienda sé.
Il Julierpass. Il Passo di Giulio. Ciccone (💪)
E poi discesone infinito (35 km) fino ai piedi dell' Albulapass.
Oggi non c'è BALLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN, ma il giovane cavallo di razza Manuele SENNI.
Un lampo verde, irriconoscibile in discesa, ma Strava non mente.
Aspetta, aspetta, ACCOSTA!
Il diesel a 0.95 è una tentazione non indifferente, ma le borracce appena riempite alla fontanella, impediscono di portare un bel souvenir alla cara Clio.
Dimenticata, come spesso succede, in garage.
Lo resterà altri due giorni. Almeno.
Le montagne scure delle Alpi Retiche, saranno lo scenario del mio ritiro spirituale.
Breve ma intenso.
Domani ALBULA PASS, SPLUGA e chissà cos'altro proporrà la casa.
Lassù dove osano le aquile.
E a volte, anche i pasticceri.
👏⚠️🍩🚵
BORMIO - TIEFENCASTEL
(FOSCAGNO, EIRA, FORCOLA, BERNINA, JULIERPASS)
130 km 2617 ⬆️
BIKE MORE, WORRY LESS
"Mi sono appena mangiato un etto e mezzo di pasta funghi e salsiccia e ora vado per la torta+seconda birra ahahah"
Scottanti le dichiarazioni del nostro Alessandro alla vigilia dell'ennesimo tappone.
Qualcuno lo accusa che farà la fine di Andy Schleck alla Vuelta del 2010, quella vinta dallo Squalo dello Stretto.
E invece il #PASTICCEREVOLANTE non avrà forse la gamba o il fiato dello scalatore Lussemburghese, ma di certo ha più resistenza ad alcool e kili di cibo "vegano".
Così la sua avventura, breve ma intensissima, continua, imperterrita.
La sveglia alle 7 nella bellissima cittadina di Bormio é all'insegna della continuità.
Colazione superabbondante all'ostello alpino di legno vestito.
Un cartello "Bike more, Worry less" mette Ale di buonissimo umore.
Nonostante le fatiche di ieri e la partenza di oggi.
Subito in salita. All'insegna della continuità, appunto.
Alessandro in versione cobtrabbandiere, el Cimin, direbbe un certo Davide.
Passo del Foscagno, Forcola di Livigno e Passo del Bernina.
Senza pensare nemmeno un secondo a saltare sul trenino rosso dei desideri.
Anche perché quello all'incontrario va.
Poi magari tocca pure risalire il lunghissimo, ma suggestivo, passo appena conquistato.
Non ci pensa nemmeno.
Soprattutto ora che il vento, contrario tutta mattina, finalmente lo premia spazzando via le nuvole.
E allora si prosegue verso Nord.
Già tre passi nelle gambe (in realtà 4 se si conta anche l'Eira), ma il quattro vienda sé.
Il Julierpass. Il Passo di Giulio. Ciccone (💪)
E poi discesone infinito (35 km) fino ai piedi dell' Albulapass.
Oggi non c'è BALLAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN, ma il giovane cavallo di razza Manuele SENNI.
Un lampo verde, irriconoscibile in discesa, ma Strava non mente.
Aspetta, aspetta, ACCOSTA!
Il diesel a 0.95 è una tentazione non indifferente, ma le borracce appena riempite alla fontanella, impediscono di portare un bel souvenir alla cara Clio.
Dimenticata, come spesso succede, in garage.
Lo resterà altri due giorni. Almeno.
Le montagne scure delle Alpi Retiche, saranno lo scenario del mio ritiro spirituale.
Breve ma intenso.
Domani ALBULA PASS, SPLUGA e chissà cos'altro proporrà la casa.
Lassù dove osano le aquile.
E a volte, anche i pasticceri.
👏⚠️🍩🚵
TAPPA III:
TIEFENCASTEL - CHIAVENNA
(ALBULA, SPLUGA)
149 km 3200 ⬆️
YOU ARE FREE ( ma non SUGAR)
#PASTICCEREVOLANTE 🍩💪🚵
41 anni fa l'ultima nota di Jim Morrison.
Sue tutte le frasi e citazioni del mondo.
Allora ne dedichiamo una al nostro Alessandro (sarà sua?! Non importa )
"Expose yourself to your deepest fear; after that, fear has no power, and the fear of freedom shrinks and vanishes. You are free"
Ne approfittiamo e la dedichiamo anche a ARU, che ne ha davvero bisogno. Ora più che mai.. auguri Fabieddu!!!
La paura più profonda per il nostro Alessandro oggi ha nome cognome: MAL TEMPO.
A mezzogiorno ci manda la foto dall'Albula Pass.
Il Cielo regge, ma un nuvolone minaccia il selfie.
Glielo scriviamo. GUFI.
Epilogo già scritto, le foto successive sono i fotogrammi del cortometraggio "come nasce un temporale".
Ma Alessandro non teme le sue paure, entra nell'occhio del ciclone, che manco a dirlo è proprio il Passo Spluga.
È proprio vero,
chi ha pane non ha i denti ( cit. Jim Morrison).
Noi a 40° in ufficio vorremmo volentieri una granita.
Ale, a 2000 metri ne farebbe a meno, ma se ne prende sbadilate in testa.
Oggi Ale dei benzinai svizzeri non apprezza il prezzo (inutile:), ma le tettoie squadrate.
Piccola nota dolce, anzi dolcissima durante la tempesta.
Pranzetto all'albergo Fravi, proprio dove la nonna di Ale ha lavorato 60 ANNI FA!
#AMARCORD, perché la NONNA É LA NONNA!♥️
TIEFENCASTEL - CHIAVENNA
(ALBULA, SPLUGA)
149 km 3200 ⬆️
YOU ARE FREE ( ma non SUGAR)
#PASTICCEREVOLANTE 🍩💪🚵
41 anni fa l'ultima nota di Jim Morrison.
Sue tutte le frasi e citazioni del mondo.
Allora ne dedichiamo una al nostro Alessandro (sarà sua?! Non importa )
"Expose yourself to your deepest fear; after that, fear has no power, and the fear of freedom shrinks and vanishes. You are free"
Ne approfittiamo e la dedichiamo anche a ARU, che ne ha davvero bisogno. Ora più che mai.. auguri Fabieddu!!!
La paura più profonda per il nostro Alessandro oggi ha nome cognome: MAL TEMPO.
A mezzogiorno ci manda la foto dall'Albula Pass.
Il Cielo regge, ma un nuvolone minaccia il selfie.
Glielo scriviamo. GUFI.
Epilogo già scritto, le foto successive sono i fotogrammi del cortometraggio "come nasce un temporale".
Ma Alessandro non teme le sue paure, entra nell'occhio del ciclone, che manco a dirlo è proprio il Passo Spluga.
È proprio vero,
chi ha pane non ha i denti ( cit. Jim Morrison).
Noi a 40° in ufficio vorremmo volentieri una granita.
Ale, a 2000 metri ne farebbe a meno, ma se ne prende sbadilate in testa.
Oggi Ale dei benzinai svizzeri non apprezza il prezzo (inutile:), ma le tettoie squadrate.
Piccola nota dolce, anzi dolcissima durante la tempesta.
Pranzetto all'albergo Fravi, proprio dove la nonna di Ale ha lavorato 60 ANNI FA!
#AMARCORD, perché la NONNA É LA NONNA!♥️
TAPPA IV
Chiavenna-Rovetta
(PASSO SAN MARCO, DOSSENA, PASSO DI ZAMBLA)
142 Km 3124 mt
#PASTICCEREVOLANTE 🍩💪🚵
Come ogni ciambella, anche il Giro di Alessandro ha un inizio ed una fine.
Rovetta-Rovetta, ma la glassa è tutt'altro che regolare.
In soli 4 giorni, ha raccolto ben 13 Passi, di cui 10 inediti.
Oggi si scollina nella Valbrembana di Felice Gimondi e Ivan Gotti.
Come? Attraverso un Passo alto come l'anno di nascita del nostro Pasticcere: si scalano i 1992 metri del PASSO SAN MARCO.
Nome suggestivo per chi ama il ciclismo.
Eppure, qui il Pirata non ha mai avuto carta bianca da dipingere.
Eppure, aggiungiamo noi, ogni salita non può che farcelo immaginare mentre si alza di pedali.
Dopo il Passo San Marco, Ale inizia a sentire profumo di casa.
Scollina per primo a Dossena, come Paolino Savoldelli al Giro del 2007.
Ale si gira verso un ciclista casualmente alla sua ruota:
"Che faccio Eddy, meno?"
"Mena, mena, tanto non abbiamo niente da perdere"
Così avrebbe dovuto rispondere l'amatore.
E invece guarda Ale senza capire.
Senza capire, quanto quella tappa abbia rappresentato per noi Bergamaschi.
Quel Giro lo vincerà Di Luca, vero.
Eppure Paolino dimostra di essere un Signore
accettando la sfortuna della caduta a Pinerolo.
L'accetta, barcolla ma non molla.
E si rialza proprio qua, a Dossena, pilotando il suo gregarione Eddy Mazzoleni verso un podio clamoroso e insperabile.
Ale non leggerà queste parole, sarà certamente crollato alla decima parola.
Come non capirlo, 600 Km in solitaria e solo 12.550 mt di dislivello. 😮
Proprio un peccato la sua squalifica della WA(n)DA per alto tasso di Luppolo.
Altrimenti Froome non avrebbe speranza di doppietta alcuna!
CHAPEAU 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
Chiavenna-Rovetta
(PASSO SAN MARCO, DOSSENA, PASSO DI ZAMBLA)
142 Km 3124 mt
#PASTICCEREVOLANTE 🍩💪🚵
Come ogni ciambella, anche il Giro di Alessandro ha un inizio ed una fine.
Rovetta-Rovetta, ma la glassa è tutt'altro che regolare.
In soli 4 giorni, ha raccolto ben 13 Passi, di cui 10 inediti.
Oggi si scollina nella Valbrembana di Felice Gimondi e Ivan Gotti.
Come? Attraverso un Passo alto come l'anno di nascita del nostro Pasticcere: si scalano i 1992 metri del PASSO SAN MARCO.
Nome suggestivo per chi ama il ciclismo.
Eppure, qui il Pirata non ha mai avuto carta bianca da dipingere.
Eppure, aggiungiamo noi, ogni salita non può che farcelo immaginare mentre si alza di pedali.
Dopo il Passo San Marco, Ale inizia a sentire profumo di casa.
Scollina per primo a Dossena, come Paolino Savoldelli al Giro del 2007.
Ale si gira verso un ciclista casualmente alla sua ruota:
"Che faccio Eddy, meno?"
"Mena, mena, tanto non abbiamo niente da perdere"
Così avrebbe dovuto rispondere l'amatore.
E invece guarda Ale senza capire.
Senza capire, quanto quella tappa abbia rappresentato per noi Bergamaschi.
Quel Giro lo vincerà Di Luca, vero.
Eppure Paolino dimostra di essere un Signore
accettando la sfortuna della caduta a Pinerolo.
L'accetta, barcolla ma non molla.
E si rialza proprio qua, a Dossena, pilotando il suo gregarione Eddy Mazzoleni verso un podio clamoroso e insperabile.
Ale non leggerà queste parole, sarà certamente crollato alla decima parola.
Come non capirlo, 600 Km in solitaria e solo 12.550 mt di dislivello. 😮
Proprio un peccato la sua squalifica della WA(n)DA per alto tasso di Luppolo.
Altrimenti Froome non avrebbe speranza di doppietta alcuna!
CHAPEAU 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏